Il Val di Noto sa regalare atmosfere suggestive anche in primavera, in occasione delle celebrazioni per la Santa Pasqua. Le città e i borghi del sud est della Sicilia sono dei teatri naturali a cielo aperto, capaci di incantare coloro che si riuniscono nelle piazze per devozione e il turista che li ammira.
Quale migliore occasione allora per visitare questa terra suggestiva anche durante le vacanze pasquali, tra fede, tradizione e folklore.
Ecco allora cinque località che vi consigliamo di non perdere se a Pasqua siete in vacanza nel sud est della Sicilia.
La Pasqua resta una tradizione molto radicata nel cuore dei siciliani. A Noto i fedeli accorrono in massa per partecipare all’evento della Resurrezione del Cristo.
La processione pasquale è, soprattutto, la processione della “Santa Spina”; il venerdì santo, i fedeli portano in processione una spina della corona di Cristo tradotta in città dai Crociati.
La domenica di Pasqua viene celebrata la resurrezione con “La Pace”: la statua di Cristo incontra quella della Madonna nella piazza della Cattedrale.
Modica è un tripudio di festa per la Pasqua con la sua stretta liturgia che culmina con la “Madonna Vasa -Vasa”.
La Domenica di Pasqua la folla si raduna sulla piazza principale per assistere al “bacio di mezzogiorno” tra la Madonna ed il Cristo Risorto. I simulacri, nelle ore precedenti, portati a spalla dai fedeli, si sono curiosamente inseguiti e cercati, fino all’abbraccio finale che esplode in un applauso e in lacrime di gioia. Sincera e genuina rappresentazione della fede siciliana.
La Domenica di Pasqua, a Scicli, i festeggiamenti hanno inizio con la processione, per le vie della città, del “Venerabile”, con l’ Ostensorio portato da un sacerdote, sotto un grande baldacchino a quattro aste. In capo alla processione, un pesantissimo “stunnardu”, il tradizionale stendardo di seta azzurra.
Il momento “spettacolare” della festa è quando, verso le ore 13.00, al rientro, una folla di giovani, sollevano sulle braccia la statua dell’ “Uomo Vivo” e al suono dell’ Inno di Busacca, procede, dall’interno della chiesa fin sul sagrato dove finalmente appare, ed è visibile la statua del Cristo Risorto.
I festeggiamenti si concludono dopo la mezzanotte, nella chiesa di Santa M. la Nova, fra le acclamazioni di Gioia, lo scintillìo delle luminarie e i fuochi d’artificio.
Durante la Settimana Santa di Ispica fede, tradizione e folklore si fondono in un tutt’uno, regalando spettacoli autentici di grande interesse ed emozione.
Le celebrazioni hanno inizio con l’ultimo venerdì di Quaresima “U venniri ra‘ Santa Cascia”, seguono la Domenica delle Palme, fino ad arrivare ai giorni più attesi del giovedì e venerdì dedicati alla venerazione dei simulacri del Cristo flagellato alla Colonna e del Cristo con la Croce sulle spalle, per culminare con la grande festa della domenica di Pasqua.
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La settimana Santa a Buccheri si apre con la Domenica delle Palme: la processione dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme.
Il Venerdì Santo, l’evento esplode in tutta la sua drammatica rappresentazione. Tutto comincia con “U Prucessu”, luogo di inizio di quella Passione raccontata e rivissuta da 90 attori in costume, che recitano in dialetto.
Un percorso tra le principali stazioni della Via Crucis in una città così suggestiva e bella. Sui 127 gradini, illuminati da centinaia di lanterne, ha luogo l’imponente luminaria della Passione; sugli stessi, durante il Sabato Santo, quasi 4000 lumini per l’emozionante luminaria de “A Risuscita”, così che il dolore lasci il posto alla gioia e al fragore della mattinata di festa della domenica di Pasqua, dove“U Re da Viloria” e “A Dulurata” si incontreranno ne “A ‘Ncranata”, dove esploderanno i festeggiamenti, tra la gioia e l’emozione generale.
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